Quando la psicoterapia non funziona

Spoiler: forse la causa potrebbe risiedere nel tuo sistema nervoso

Prima di tutto ci tengo a chiarire che questo non è un articolo contro la psicoterapia. Se continuerai a leggere lo spiegherò più approfonditamente, anche perché io per prima ho seguito vari percorsi negli anni che mi sono stati più o meno utili. Ma solo recentemente ho iniziato a ragionare sui motivi per i quali tutto quanto avevo fatto in passato in alcuni casi non aveva del tutto funzionato, e invece il percorso più recente mi ha fatto fare grandi passi in avanti nel mio cammino verso l’integrazione post-traumatica.

Il grande labirinto della Cattedrale di Chartres, foto di Sonnet Sylvain, da https://www.smithsonianmag.com/travel/walk-worlds-meditative-labyrinths-180957823/

Premetto anche che non sono una psicologa o psicoterapeuta e quello di cui sto per parlare non ha (quasi) nulla a che vedere con il lavoro sulla psiche, che non ho mai avvicinato se non da paziente. Ha invece a che fare con tutto quello che vado studiando negli ultimi anni, frutto delle teorie più innovative sul ruolo del corpo nella guarigione dai disturbi di stress post traumatico (PTSD).

A onor del vero, è importante sottolineare che la nostra mente (o la psiche, che secondo l’etimologia greca vuol dire anima) non può venire separata dal nostro corpo, come da Cartesio in avanti siamo invece stati abituati a ritenere. Io mi sento di suggerire che andrebbe affrontato il legame che esiste tra soma e psiche con un approccio olistico e integrato.
Cosa voglio dire, in parole povere, è che senza una profonda integrazione tra il lavoro somatico (sul corpo) e quello sulla psiche, senza un territorio che possa riuscire a darci una prospettiva unificata su noi stessi come esseri umani fatti di un corpo ed una mente inseparabili, io trovo sia molto difficile restare stabilmente ancorati in uno stato di benessere. E di conseguenza immaginare, se non una totale risoluzione del proprio trauma, una vita che sia good enough, buona abbastanza. Una vita nella quale noi abbiamo in mano gli strumenti che ci servono per ritrovare uno stato di relativo benessere.

Ecco quindi perchè in qualche modo la psiche c’entra…se sei uno psicologo mi dirai, c’entra sempre!! Ad ogni modo io sono partita dal domandarmi cosa ci fosse stato di differente tra le terapie precedenti e quella che oramai sto concludendo, iniziata poco meno di 4 anni fa. Oltre sicuramente all’approccio e ai terapeuti stessi, ciò che è profondamente cambiato è stato il lavoro che io ho fatto sul mio corpo attraverso lo yoga (inteso anche come lavoro sul respiro, sul suono e meditazione, ma anche come pratica spirituale). Questo tipo di lavoro complementare non era previsto dal percorso terapeutico, già di per sé ottimo, ma è stato un mio personale viaggio nel rimpadronirmi di esso e di abitarlo con maggiore consapevolezza, sicurezza e aggiungo, forse la cosa più importante, presenza.

Il mio corpo ha iniziato ad offrirmi una vera e propria bussola sul mio stato interiore, che, come ti ho spiegato in questo post, non dipende dalle emozioni o dalla mente, ma molto più facilmente dal sistema nervoso. E ho iniziato a cercare di capire quale fosse la connessione tra la psicoterapia analitica, lo yoga e la straordinaria trasformazione che stava avvenendo dentro e fuori di me.

Senza strumenti pratici da abbinare alla psicoterapia per poter regolare il sistema nervoso, infatti, è molto difficile navigare le mutazioni a volte repentine e imprevedibili del nostro stato autonomico. Soprattutto se il nostro sistema nervoso ha imparato determinati, complessi meccanismi per far fronte alle condizioni alle quali la vita ci ha messo davanti sin da piccini.
Non mi riferisco quindi ad un “quick fix” a qualcosa di immediato e una tantum, come una pillola per far passare il mal di testa da usare al bisogno, ma a vere e proprie attività (io le chiamo pratiche, perchè appunto vanno praticate n.d.A.) da ripetere con costanza per creare quelle trasformazioni durature che ci aiutano a superare anche i momenti difficili; che naturalmente, nel corso della vita, continueranno a presentarsi.
Imparare a costruirsi un linguaggio per dialogare con il proprio sistema nervoso passa dal movimento consapevole del corpo, dall’uso della voce (recitazione, preghiere, canto), dall’uso del respiro consapevole e dal gioco e dalla connessione con i nostri organi di senso. Molte di queste opportunità di regolare si possono trovare in una pratica di yoga integrale, od olistico, quello che pratico io da oltre 20 anni. Ma, non mi stancherò mai di ripeterlo, lo yoga non è una pratica per regolare il sistema nervoso! Lo Yoga è un’antica disciplina spirituale (peraltro poliforme) indiana. Sulla poliformità dello yoga non mi dilungherò qui, ma è un argomento interessantissimo e davvero molto profondo e complesso.
É importante quindi capire con quale finalità ci approcciamo allo Yoga o a qualsiasi altra pratica di movimento consapevole. Se il nostro è un fine spirituale, l’effetto collaterale sarà avere una maggiore capacità di dialogare col nostro sistema nervoso. Se all’incontrario invece pratichi mindfulness o altro per regolare il tuo sistema nervoso, sappi che come effetto collaterale potresti anche sorprenderti di avere esperienze spirituali!

Per chiudere, costruirsi l’alfabeto con cui comunicare con il nostro complesso corpo mente e non farci semplicemente guidare con il pilota automatico dal nostro inconscio in associazione (a delinquere!) con il nostro sistema nervoso, è piuttosto importante. É importante capire che solo con la psicoterapia non puoi calmare un attacco di panico o l’ansia, ma regolando il sistema nervoso senza capire le cause da cui i tuoi squilibri provengono, ti limiterebbero nella tua esperienza umana più completa.

Images of Hatha Yoga from the Joga Pradīpikā (19th century): this image in the series relates to Kundalini yoga. The symbols explain how the different parts of the body work when you do yoga, each symbol having an individual meaning. from https://publicdomainreview.org/collection/hatha-yoga-images-from-the-joga-pradipika/