Che cosa è il Trauma Sensitive Yoga e perché ti può fare bene

Il nostro modo di rispondere e superare gli avvenimenti traumatici determina la nostra capacità di vivere bene. Ovvero, la resilienza. Scopriamo come lo Yoga sia un sistema antichissimo per regolare il Sistema Nervoso.

Nella vita, tutti prima o poi veniamo esposti ad esperienze che possono considerarsi traumatiche. Il tuo modo di rispondere a questi avvenimenti e come li “superi” determina la tua capacità di non restare traumatizzato e vivere più tranquillo. Esiste una parola un po’ abusata negli ultimi anni per definire questa caratteristica o capacità: la resilienza.

Esistono tanti tipi di trauma: ho deciso che questo non è lo spazio per fare un indagine del tutto esaustiva sul tema. Per lo scopo di questo articolo, ti basti pensare che ci sono incidenti che avvengono una sola volta e ti lasciano in uno stato di shock magari per qualche minuto, ora o in alcuni casi anche per qualche giorno. Ma esistono anche tipi di traumi che sono legati ad avvenimenti ripetuti e perpetrati nel tempo e che spesso hanno la caratteristica di lasciare la vittima in uno stato di impotenza.

I traumi -che siano eventi unici o ripetuti- lasciano delle tracce indelebili sul tuo corpo, soprattutto sul tuo sistema nervoso e quanto più il tuo sistema nervoso è flessibile ed allenato, tanto più riesci ad integrare meglio questi avvenimenti nella tua vita dopo il trauma.

A questo punto ti starai chiedendo: cosa c’entra lo Yoga in tutto questo?

Woman with braided hair sitting crossed legged on the grass in autumn and looking very calm.
Photo © Marco Casino

Cosa è lo Yoga?

Anche questa è una domanda davvero enorme, per rispondere alla quale non credo potrebbero bastare centinaia di pagine. Sempre per lo scopo di questo breve articolo, ti definirò lo Yoga come una disciplina spirituale nata in India diverse migliaia di anni fa. Se sei come la maggior parte delle persone qui in occidente, potresti associare lo Yoga principalmente a delle posizioni -chiamate asana- che vengono di solito eseguite nell’immaginario comune da un corpo giovane e snello.
Ma lo Yoga non sono solo le asana e questa associazione di idee dipende da come in Occidente ci siamo appropriati di questa disciplina, ma anche questo è un’altro discorso enorme e non ho spazio sufficiente per trattarlo esaustivamente qui!
Per sommi capi, lo Yoga è una pratica di liberazione, che con categorie di pensiero e terminologia occidentale e cristiana potrei chiamare soteriologica.
Ma -di fatto- per raggiungere questo fine di tipo spirituale, esistono tante tecniche e pratiche, legate al corpo, al respiro, alla meditazione e alla recitazione devozionale di mantra, alla consapevolezza, che sono state tramandate dai grandi maestri indiani e che servono per eliminare quelli che sono gli ostacoli che incontri nel tuo percorso verso la liberazione.

Quando lo Yoga incontra la scienza contemporanea

Veniamo al dunque. Come si trattano i traumi? In Italia principalmente quando ti rendi conto che qualcosa non sta funzionando, per lo più ti rivolgi a terapie di tipo psicologico che si svolgono attraverso il dialogo con un professionista (che può avere tanti diversi tipi di approcci) il quale ti fa esaminare a livello cognitivo o analitico il tuo rapporto con il Trauma in questione. Spesso però, proprio perché come scrivevo prima il Trauma non è immagazzinato solo nella memoria del cervello, ma nel nostro stesso corpo, questo approccio di cura del trauma potrebbe rivelarsi non del tutto efficace.
Attenzione: non sto dicendo che non sia fondamentale il lavoro terapeutico psicologico, anzi, credo che proprio perché siamo individui pensanti sia necessario passare attraverso una elaborazione mentale. Ma la capacità di rispondere agli stimoli esterni (ai trigger) con calma e centratura non si riesce ad ottenere soltanto con queste che si definiscono terapie “top-down” (dall’alto, ovvero dalla testa).

La scienza contemporanea legata allo studio del nostro sistema nervoso ha individuato come alcune tecniche -che guarda caso assomigliano davvero tanto alle tecniche tramandate dagli Yogi per millenni!- possano servire per migliorare la tua capacità di rispondere agli stimoli. Migliorano cioè la tua resilienza. Ecco quindi che sono stati fatti tanti studi nei quali si utilizza il corpo in combinazione alla terapia verbale. Nella mia esperienza personale, lo yoga che pratico e che mi è stato insegnato dal mio maestro Yogrishi Vishvketu, si è rivelato un tassello fondamentale per superare le tracce che i miei traumi hanno lasciato sul mio sistema nervoso.

Lo Yoga ti offre il super potere di darti in mano il controllo sulla tua vita. É lo strumento principe per autoregolarti, per fare Self Tune.

Yoga: Trauma Sensitive verso Trauma Informed

Quando si fa una ricerca sullo Yoga per il trattamento dei traumi ci si imbatte in queste due nomenclature.
Il Trauma Sensitive Yoga si chiama così principalmente grazie ad un protocollo studiato clinicamente e creato da David Emerson e Lauren Turner presso il Trauma Center di Boston, in Massachussets. Viene chiamato TCTSY (dove TC sta per Trauma Center). Ovviamente, ci sono tanti altri insegnanti che hanno elaborato metodologie che sono assolutamente valide e Trauma Sensitive, ovvero metodologie per lavorare con lo Yoga in maniera terapeutica con persone sopravvissute ai traumi. Qualsiasi approccio Trauma Sensitive comprende infatti una serie di metodologie e tecniche fondamentali che provengono da uno studio esaustivo della letteratura sul trauma e sono necessarie per usare lo Yoga come strumento terapeutico con le persone che sono sopravvissute ai traumi.

Il Trauma Informed, è invece un approccio più soft, non completamente terapeutico, ma un modo di insegnare yoga che sia consapevole che questa disciplina potrebbe scatenare reazioni nei soggetti che hanno vissuto dei traumi, e quindi prende in considerazione alcuni degli elementi del Trauma Sensitive e li inserisce in una “lezione normale” di Yoga.

Io personalmente trovo che la migliore terminologia, sia quella di Yoga Terapeutico per il Trauma, che ho appreso da una delle mie insegnanti, la terapeuta e insegnante di Yoga Arielle Schwartz, autrice di numerosi libri sul trattamento dei traumi. Io infatti ho deciso di adottare questo nome per definire quello che offro io.

Perchè lo Yoga Terapeutico per il Trauma fa bene

Per concludere, senza purtroppo avere lo spazio per poter veramente esplodere i tanti temi che ho solamente accennato in questo articolo, voglio spendere due parole per dirti perché lo Yoga non solo fa bene, ma è una pratica di cura e benessere fondamentale per chiunque.
Se sei un essere umano, la natura stessa dell’esistenza ti pone davanti a tante difficoltà, e, che tu le superi o meno e le affronti con calma e centratura, l’avere un “superpotere” aggiuntivo può essere un vero asso nella manica.
Ma non si tratta di un rimedio che da sollievo immediato come può essere prendere una pastiglia per il mal di testa, finito l’effetto della quale ritorni a sentire dolore. O meglio, subito dopo aver praticato Yoga, normalmente ti trovi a provare un enorme senso di benessere, soprattutto se lo fai nella maniera più olistica e integrale possibile, comprendendo magari tutti o alcuni degli elementi che compongono una pratica tradizionale in India, dal movimento al suono, passando per il respiro e la pratica di presenza e consapevolezza.
Ma è nella costanza e nella ripetizione, in un certo senso anche nella ritualizzazione della pratica, che ne ritrovi i poteri calmanti e scopri come questo sia un vero strumento terapeutico che ti assiste anche e soprattutto quando non ti trovi sul tappetino.
Ma come fa?
La pratica quotidiana delle tecniche dello Yoga ti aiutano a regolare il tuo Sistema Nervoso, ti aiutano a mantenere un controllo e una tranquillità che inizia ad espandersi fino a coinvolgere tutti gli aspetti della tua vita.
Ti mantiene cioè in uno stato di centratura da cui è più facile agire e non reagire. Aumenta la tua resilienza.
E se hai subito dei traumi, ti insegna che hai tu in mano, grazie al controllo suol tuo corpo, il potere di superarli e cambiare.